giovedì 30 aprile 2009

Sugo alle frattaglie di coniglio

Dopo una pausa un pò lunghetta rieccomi qui con una ricettina davvero gustosa e particolare ... Qui sotto vedete la versione regalo! Buon divertimento!


Prepara un battuto molto fine con le frattaglie di coniglio (io ho usato solo fegato, polmoni e cuore, se vuoi usare anche i reni ti consiglio di sbollentarli, potrebbero contenere delle impurità e risultare amari). Metti a soffriggere in olio extravergine d'oliva un battuto di cipolla, sedano e carota, con l'aggiunta di uno spicchio d'aglio intero. Aggiungi il battuto di frattaglie (io l'ho passato anche al tritaverdura manuale perché non mi piacce sentire i pezzetti), il collo, la testa aperta a metà e un pò del costato. Fai rosolare bene mescolando e sfuma con un pò di vino bianco. Quando l'alcol è evaporato aggiungi la passata di pomodoro. Aggiusta di sale e aggiungi un pò di peperoncino secondo il gusto. Lascia restringere il sugo a fuoco moderato.

Nota: chiedi al macellaio se il coniglio è pronto per essere cucinato o se deve essere tenuto in acqua (almeno una notte e comunque cambiando l'acqua fino a che non è chiara).


giovedì 16 aprile 2009

TORNA di Gabriele Viviani

... quando parto per un paese lontano penso sempre di raggiungere un paese
ancora più lontano e sento che non ho radici.
quando dico "devo andare per arrivare", mi dicono "andare dove?"
di solito rispondo: "non lo so, ma devo andare"
allora mi dicono: "TORNA"
e mentre vado sento che quel rapporto costruito mi è rimasto dentro
e mi fa compagnia ...

Sebbene a pochi giorni dalla chiusura vi segnalo una mostra fotografica che vale la pena di visitare. Allestita nella suggestiva area archeologica di Palazzo dei Capitani, in Piazza del Popolo, l'esposizione è aperta tutti i girni con orario 10-13 e 16-22. L'ingresso è gratutio.
Gabriele è un "reporter umanitario" presente in zone di guerra o grande povertà, alla ricerca del volto di Dio nascosto dietro i volti degli uomini, soprattutto gli ultimi, che incontra nei suoi viaggi. Alla ricerca del volto del fratello in qualunque abitante del mondo, alla ricerca delle radici della pace.
Presto da "Torna" nascerà anche una pubblicazione con fotografie, pensieri, racconti di Gabriele, curata da me per la parte testuale e dalla Schicchero Design per la grafica! Ne leggerete di nuovo qui in prossimità della sua uscita.
Per il momento vi invito a passeggiare per la mostra, lasciandovi incontrare e interpellare da quei volti, quegli sguardi, magari chiedendo a Gabriele di accompagnarvi e regalarvi un'anteprima dei suoi racconti di viaggio.

giovedì 2 aprile 2009

Del presente e del futuro



Di quando ci attende una difficile prova, una situazione da affrontare che sembra più grande di noi e il cui esito appare assai dubbio e poco promettente.


E' allora che la nostra mente si proietta nel futuro e alterna comportamenti opposti: modella le paure dipingendo scenari catastrofici, poi cerca di salvarci dalla disperazione prospettando soluzioni facili e indolori! Le due alternative si rincorrono per giorni e alla fine, se non vogliamo impazzire, bisogna che le prendiamo per quello che sono: castelli in aria.
Il futuro non esiste, per quanto realistico ci appaia nella mente. Evitiamo dunque che le invenzioni di una mente spaventata influenzino le nostre azioni, facendoci scoraggiare di fronte al tracollo immaginario o illudendoci con l'idea di un miracolo che, nascondendo le reali difficoltà, ci prepara un avvilimento peggiore …

Tutto quello che possiamo fare è un solo passo per volta, solo “questo passo”, qui ed ora, e non è poco ... possiamo decidere in che direzione muoverlo, con quale stile compierlo, a quale prezzo, e qui è il futuro ... nell'unico reale e concreto passo che posso compiere adesso c'è il futuro che voglio.
E se il futuro che voglio è di Bene e di gioia, l'unica ragionevole bussola che mi possa orientare è l'Amore. Il dono gratuito e totale di me stessa, che determini ogni mia scelta.
Dove ci condurrà ogni singolo piccolo passo non riusciremo comunque a vederlo, il futuro non possiamo prefigurarlo. Perfino Gesù non ne distingueva i contorni quando sulla croce si è sentito solo, abbandonato, sconfitto. Eppure aveva scelto e deciso che gli unici passi che valeva la pena di compiere erano quelli dell'Amore, l'unica direzione dritta davanti a lui e giusta era quella del dono di sé … ad ogni prezzo ...
come poi è andata per Lui ora lo sappiamo e i frutti di Bene e di gioia li contempliamo ancora oggi ... e pur non riuscendo a pre-vedere “come, cosa, dove e quando” possiamo confidare che sarà così che andrà anche per noi, muovendo un passo per volta sulla strada di un Amore “come il Suo”.