martedì 17 aprile 2012

ancora delle nove vite di un calzino





Era una notte buia e tempestosa ... mah, in realtà non era ancora notte e buio, ma la tempesta ci stava tutta ... ok, ok, non una tempesta ma una pioggerellina fitta fitta e un cielo grigio e chiuso ... "andrà bene per la campagna" penso sempre per consolarmi, e per non piombare nell'inedia della metereopatia clinica le mie mani devono trovare un'occupazione.



Era da tempo che volevo provare a fare i pom pom con la forchetta, come ne ho visti tanti andando a zonzo per il web ...




Devo dire che non mi hanno molto soddisfatto, vengono fuori un po' irregolari e non molto resistenti, quindi decisamente poco adatti alla tauromachia che si combatte quotidianamente nella mia borsa!  



E così sono tornata al buon vecchio metodo delle rondelle di cartone, che la mia amata zia Alfredina mi ha insegnato quando ero piccola. Lei a sua volta l'aveva imparato da bambina, al collegio di suore per le orfane della prima guerra mondiale.




Devo dire che ho fatto vari tentativi prima di giungere a questi due pom pom ... ho perso un po' la mano! Quello color glicine l'ho fatto con la forchetta, ho notato che questo metodo è più adatto per la lana più grossa.




A questo punto è giunto il momento di svelare che c'entra il calzino del titolo! Continua il riciclo estremo dei calzini di mia figlia - per inciso, il compagno di questo ha trasformanto un bicchiere in un portapenne che ora ho in ufficio - L'idea che mi frullava in testa da un po' era la custodia per smartphone ...



... così, arrivato lo smartphone con il nuovo contratto telefonico del maritino, ecco anche la custodia + i pom pom del pomeriggio grigio e un po' tempestoso. Per la borsettina basta tagliare via "il piede" dal calzino e riucire a rovescio l'apertura, rovesciare di nuovo ed ecco fatto ... più semplice di così!



8 commenti:

  1. wow! sai quanti calzini ho d'avanzo, ultimamente? :))
    bacini

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    1. allora buon divertimento! se ti viene in mente qualche bella idea fai un fischio

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  2. in tutto questo bellissimo post io ho notato due cose... il collegio per orfane della prima guerra mondiale di tua zia e l'arrivo dello smartphone... credo di essere pronto per il ricovero :)

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    1. ad Ascoli, sul colle dell'Annunziata c'era un brefotrofio di suore dove la mia prozia ha vissuto per il periodo delle scuole elementari e medie e anche oltre, fino alla maggiore età. sua madre era vedova di guerra e aveva da lavorare (curava le olive e le vendeva in piazza, portando i canestri in testa dal Cantinone al chiostro di San Francesco ... il ponte di viale vellei non c'era, si scendeva giù al ponticello del fiume e si risaliva a porta Tufilla) e allevare mio nonno che ha cominciato a lavorare molto presto come operario, poi mille altri lavori ... altri tempi eh?! sono cresciuta con questi racconti, che mi appassionano. se ti piacciono ne ho quanti ne vuoi! ; ))))))))

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    2. ah, lo smartphone non so ancora bene ... ma mi sa che lo odio ... boh?

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    3. di questi racconti ne voglio un mucchio la prossima volta che ci vediamo, sono stupendi!!! E lo smartphone puoi solamente..... amodiarlo! ;)

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  3. Riciclo molto creativo!
    Continua così, divertente e utile :)

    Un abbraccio,
    Goga

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